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Il dramma: essere Figli oggi
Abbiamo appena reso noto al Padreterno che tutte quelle Sue leggi sulla vita, e sulle esigenze della psiche formanda, sono limitate e non più adeguate alla realtà terrena; è proprio il caso di dire che “l’allievo ha superato il maestro” visto come alcuni operatori, della discutibile giustizia dell’uomo, si sono arrogati il diritto e la presunta capacità di ridefinire e reimpostare le esigenze primarie ...
della creatura umana stabilendo che gli autori naturali della vita dell’uomo (madre e padre) non sono più indispensabili per la formazione e l’educazione dei figli.
I bambini, quale espressione più alta del miracolo della vita che in essi si perpetua, in un società civilizzata dovrebbero essere al centro di ogni azione del cuore e della mente dell’adulto, perché in essi è custodito ogni punto di partenza ed anche di arrivo dell’intera umanità. Nell’epoca che ci vede testimoni l’adulto, sfigurato dai fumi dell’arroganza, della superbia e dell’ignoranza sembra vigliaccamente accanirsi proprio verso i bambini.
Nel giro di qualche decennio i figli sono stati violati, derubati, negati, usati, strumentalizzati; sono stati derubati della purezza, della spensieratezza, dell’ingenuità e l’allegria; sono stati imbrogliati viziati, ricattati da una società adulta ossessionata da falsi valori. Gli è stata usurpata la famiglia, la mamma, il papà ed ora, sotto le false spoglie di un presunto “loro bene”, si va insinuando la negazione del naturale diritto all’edificazione della propria identità personale e al naturale equilibrio psichico.
Ognuno dovrebbe limitarsi a fare il proprio lavoro e mostrare umilmente il bisogno dell’aiuto degli altri per i fenomeni che non conosce; il potere non è sinonimo di onnipotenza!
Nel lento, complesso e delicato percorso di edificazione dell’immagine di Sé, fino all’approdo nella definitiva strutturazione dell’“identità personale” inclusa quella di genere, la psiche, secondo leggi di natura, si avvale di modelli. Detti modelli, che assumono una valenza positiva indiscussa per il piccolo, sono sempre rappresentati da figure con presenza costante nella vita del bambino. Sempre secondo leggi di natura il piccolo tenderà ad identificarsi con il genitore (modello) dello stesso sesso sviluppando la sua psicologia in armonia con le proprie caratteristiche fisiche e vivendo l’altro genitore come universo meraviglioso e distinto da conquistare e del quale godere.
Sono note le storie di bimbi allevati da animali che assumono i caratteri di questi, il loro linguaggio ed i loro comportamenti istinti compresi. Condizionare i bambini, negandogli uno sviluppo formativo adeguato e naturale, equivale ad esercitare un abuso ed una violenza su di essi, poiché l’uomo non è un pollo d’allevamento dove l’aspetto importante è che raggiunga un peso conveniente; egli è una creatura speciale con un corpo, una mente ed uno spirito di cui nessuno può esserne proprietario.
Dr.ssa Elisabetta Vellone