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Disoccupazione perdita e povertà
Disoccupazione perdita e povertà
Molti italiani sono disoccupati perché non si trova lavoro, molti altri lo sono perché il lavoro lo hanno perso in seguito ai licenziamenti ad opera di aziende grandi e piccole a causa della crisi. La disoccupazione può indurre lo stato di povertà, ma certamente produce svilimento e tristezza ... che è povertà dello spirito. Altre cause però possono determinare lo stato di povertà , il quale, può essere distinto in due categorie: la prima è formata dai poveri classici ovvero quelli disagiati da sempre, disoccupati costretti a rabattarsi fra il lecito e l’illecito, un po’ disadattati, ghettizzati, quelli ai quali è negata la crescita, lo sviluppo, l’arrampicamento sociale e persino molte aree dell’ambiente di appartenenza; la seconda è formata dai nuovi poveri: e più esattamente da quelli che hanno perso il lavoro e quelli che hanno perso la famiglia. Coloro che hanno perso il posto di lavoro si sono improvvisamente dovuti ridimensionare, modificando il tenore di vita ed adattandosi ad un potenziale d’acquisto inferiore che ha richiesto l’immediato taglio di tutta una serie di beni e di agi con revisione delle abitudini e costumi familiari. Per quanto riguarda coloro che hanno perso la famiglia, divorziati e separati, il rischio di povertà è dovuto all’aumento di spese scaturenti dallo smembramento del nucleo familiare e successiva esigenza di ricomporre due case separate. Se ci sono figli le nuove dimore devono prevedere, ovviamente, gli spazi per la prole. La famiglia mono-genitoriale, nella maggior parte delle situazioni, non riesce con un solo stipendio a far fronte a tutte le esigenze e alle incombenze economiche per cui si realizza un impoverimento e conseguenti inevitabili rinunce di vario tipo. Per quanto riguarda il mantenimento dei figli quando i genitori sono separati il loro costo è maggiore sia per il fatto che vengono ad avere due case, sia anche perché ognuno dei due genitori, un po’ per i sensi di colpa , un po’ per non perdere l’affetto dei figli e un po’ per dovere di circostanza, sono costretti ad affrontare spese maggiori. Se è vero, come è vero, che l’unione fa la forza, la separazione indebolisce e non solo sul piano materiale, ma anche e soprattutto su quello psicologico. I figli dei separati , impoveriti per la perdita della loro famiglia, dei loro riferimenti , propinano a se stessi una sorta di auto svalutazione e diventano più pretenziosi, più esigenti, più opportunisti. Il nostro paese, che pensava di essere un paese ricco e civile, in realtà pullula di vari disagi, perdite e conseguente impoverimento.
Dott:ssa Elisabetta Vellone